A Sussita, sulla sponda orientale del lago di Tiberiade in Israele, è tornato alla luce un pavimento di 1.500 anni fa circa. Sono presenti ceste di pane e diversi pesci tra le raffigurazioni nel mosaico sul pavimento.
Negli scavi archeologici di Hippos (l’odierna Sussita) Israele, è stato recentemente riportato alla luce un antico pavimento con delle raffigurazioni mosaiche.
Il sito a Hippos, Sussita, sulla sponda orientale del lago di Tiberiade (foto Michael Eisenberg).
I ricercatori guidati da Jessica Rentz (responsabile degli scavi), spiegano che i mosaici del pavimento si sono salvati grazie ad uno strato di cenere che li ha coperti e protetti per secoli. Queste ceneri sono la causa del crollo del tetto di questo edificio, probabilmente causato dall’invasione dei Sassanidi (dinastia persiana) all’inizio del VII secolo.
Il pavimento ritrovato ( che misura 10 × 15 metri) apparterrebbe ad un edificio che è stato denominato «la chiesa bruciata». Sembrerebbe che il tetto di questa chiesa sia crollato sopra il pavimento e questo lo ha tenuto in conservazione fino ad oggi. L'edificio è stato ripulito e messo in sicurezza da Yana Vitkalov (autorità israeliana per le antichità).
Michael Eisenberg (capo della squadra impegnata negli scavi di Hippos per conto dell’Istituto di archeologia dell’Università di Haifa) ha dichiarato che il pavimento rinvenuto è composto da multicolori, motivi geometrici e raffigurazioni di ceste di pane e pesci, oltre ad altre raffigurazioni come, limoni e melograni (il melograno nella simbologia significa risurrezione e vita eterna). Il motivo dei multicolori presenti nel pavimento invece, potrebbe essere per via dei vari colori di farina, di grano e di orzo.
Michael Eisenberg afferma : «Ci sono cinque pani, non tre o sei. I loro colori possono riflettere diversi tipi di farina, grano e orzo. Poi c’è la coppia di pesci sul mosaico dell’abside. L’associazione che mi venne in mente è il miracolo della moltiplicazione del pane e del pesce».
Mar 6:38: " Ed egli disse loro: 'Quanti pani avete? Andate a vedere'. Ed essi, accertatisi, dissero: 'Cinque pani e due pesci'.
In questo ritrovamento sono presenti due pesci e dodici canestri con cinque pani. Coincidono con i cinque pani che avevano gli apostoli, prima del miracolo della moltiplicazione e dodici ceste di pane, rimasti agli apostoli dopo che Gesù aveva operato il miracolo della moltiplicazione.
Mar 6:38-44: "38 Ed egli disse loro: 'Quanti pani avete? Andate a vedere'. Ed essi, accertatisi, dissero: 'Cinque pani e due pesci'.
39 Allora egli ordinò loro di farli accomodare tutti, per gruppi, sull'erba verde.
40 Cosí essi si sedettero in gruppi di cento e di cinquanta.
41 Poi egli prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, li benedisse, quindi spezzò i pani e li diede ai suoi discepoli, perché li distribuissero loro; e divise pure i due pesci fra tutti.
42 Mangiarono tutti a sazietà.
43 E raccolsero dodici ceste piene di pezzi di pane e di resti dei pesci.
44 Or coloro che avevano mangiato di quei pani erano cinquemila uomini."
L'Università di Haifa fa notare il collegamento tra la posizione del sito archeologico, sul lago di Tiberiade e il miracolo di Gesù descritto in Giovanni 6:16-17 «Ci possono essere diverse spiegazioni per la presenza del pane e dei pesci nel mosaico, ma non si può ignorare la somiglianza con la narrazione del Nuovo Testamento».
Sebbene il luogo geografico in cui ebbe luogo la moltiplicazione dei cinque pani e dei due pesci non sia chiaramente indicato nei vangeli, Michael Eisenberg osserva che: "se leggiamo attentamente il Nuovo Testamento, è evidente che il miracolo avrebbe potuto svolgersi a nord di Hippos, nelle vicinanze della città. Infatti in Giovanni 6:17 leggiamo che dopo il miracolo, Gesù rimase a pregare sulla montagna mentre i discepoli, in barca, si diressero verso l’altra sponda del lago, in direzione di Cafarnao".
Dall'altra parte del mare a Tabgha, c'è un altro sito archeologico scoperto già da tempo e si crede fosse questo il sito in cui Gesù operò il miracolo. Qui il cesto col pane è chiaramente circondato da due pesci e altri gruppi di pesciolini. Eisenberg non elude comunque il tema delle «differenze tra la rappresentazione del mosaico e la descrizione nel Nuovo Testamento».
I ricercatori sono giunti ad una conclusione: quest'altro mosaico può essere una semplice evocazione del miracolo e non la designazione del luogo.
Gli archeologi si sono trovati davanti due scene e questo li ha confusi. Questo perché non hanno conoscenze e dimestichezza con la Parola di Dio. Perché il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, non è stato uno solo ma "due". Ecco perché si sono trovati davanti due scene.
Mar 8:6-9: "6 Allora egli ordinò alla folla di sedere per terra; e presi i sette pani, rese grazie, li spezzò e li diede ai suoi discepoli, perché li distribuissero alla folla; ed essi li distribuirono.
7 Avevano pure alcuni pesciolini, dopo averli benedetti, ordinò che anche quelli fossero distribuiti alla folla.
8 Cosí essi mangiarono a sazietà; e i discepoli portarono via sette panieri di pezzi avanzati.
9 Or quelli che avevano mangiato erano circa quattromila; poi li licenziò."
L'altro miracolo:
Mar 6:38-44: "38 Ed egli disse loro: 'Quanti pani avete? Andate a vedere'. Ed essi, accertatisi, dissero: 'Cinque pani e due pesci'.
39 Allora egli ordinò loro di farli accomodare tutti, per gruppi, sull'erba verde.
40 Cosí essi si sedettero in gruppi di cento e di cinquanta.
41 Poi egli prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, li benedisse, quindi spezzò i pani e li diede ai suoi discepoli, perché li distribuissero loro; e divise pure i due pesci fra tutti.
42 Mangiarono tutti a sazietà.
43 E raccolsero dodici ceste piene di pezzi di pane e di resti dei pesci.
44 Or coloro che avevano mangiato di quei pani erano cinquemila uomini."
È chiaro che Marco, l'autore del vangelo, nel capitolo 6 e nel capitolo 8, racconta due episodi, se pur simili, ma differenti. Simili nell'opera del miracolo ma differenti nei dettagli: in un miracolo, gli apostoli hanno 5 pani e due pesci, nell'altro miracolo ci sono 7 ed è Gesù stesso che prende il pane; semmai, gli apostoli avevano dei pesciolini, ma l'autore non ci dice il numero di quest'ultimi. Ecco il motivo dell'altro disegno nel mosaico con altri gruppi di pesciolini. Inoltre, in uno raccolgono 12 ceste di pani, nell'altro 7 panieri. Infine in uno ci sono 4.000 persone e nell'altro 5.000.
È chiaro che sono due episodi differenti. Ma nonostante questo, l'archeologia conferma questi miracoli avvenuti da Gesù.